Il tempo della scelta: voglio fare la psicologa o la cantante

La scelta: dopo tredici anni è giunto il fatidico momento.. Confusi, disorientati o pieni di improbabili ambizioni si affacciano alla vita e per poco non cadono giù.

E’ una finestra con le ante spalancate questa vita, sta ai piani alti, per cui sarebbe bene non sporgersi troppo e con troppa incoscienza.

Basta una spinta imprevista e precipiti; e le conseguenze non si conoscono mai.Se ne dicono tante sul futuro dei giovani, troppe, non c’è lavoro, ma a che ti serve l’università?. Tanto c’è crisi. Come risultato una generazione di confusi, di incerti, di ambiziosi scoraggiati.

Si è svolto a Catania l’incontro con “Italia Orienta”, presso l’istituto G. Marconi, ennesima tappa dell’Educational Tour, che da Marzo 2013 si propone di aiutare gli aspiranti “grandi” a scegliere. A scegliere bene.

C’è chi entra in crisi ogni mattina per scegliere che vestiti indossare, che cornetto prendere, crema bianca o cioccolato? Nessuna meraviglia che un giovane sia incerto. Adesso tocca a lui: deve scegliersi la vita.

La giornata si apre con una conferenza in Aula Magna. “Prendete carta e penna e fate una lista di valori”, “lavori?” – fanno eco alcuni. No, i valori, quello in cui credete, quello che vi piace della vita.

Il lavoro si infiltra subdolo, dappertutto, passa per gli spifferi dei discorsi, tanto c’è crisi, il lavoro non c’è, ormai se ne sono fatti una ragione.

Sono preoccupati, c’è da capirli. Torniamo indietro: i valori. Famiglia, successo, soldi, amicizia sono i più gettonati, ma c’è spazio anche per indipendenza, curiosità, ascolto, libertà di pensiero. C’è da stupirsi per la profondità dei ragazzi, poveri confusi incompresi.

Gli ambiziosi prendono la parola, sono i più coraggiosi loro, voglio fare l’avvocato, io il medico legale, e tu? la biologa marina. Puntano in alto, ma non ci credono troppo. Tanto c’è crisi, mica lo trovo il lavoro che sogno. Non qui.

La conferenza ha termine tra sospiri e sollievo. Segue una breve pausa. La mattinata prosegue con l’incontro con Amanda, l’orientatrice in blu. Scarpe blu, smalto blu, maglietta blu, orologio blu, occhi blu. Era tutta in blu, e tra un sorriso, una domanda e una giravolta di capelli tra le dita l’orientamento procede.

“E tu cosa vuoi fare?”, chiede Amanda. Al primo posto della classifica i “non lo so” dei più onesti, dei timidi, degli insicuri. Dal secondo in poi, una serie di grandi professioni: ricercatrice, storica, psicologa infantile, medico, scienziato, ballerina/cantante/celebrità, astrofisico di fama mondiale.

“Ma lo sai che corso di studi devi scegliere?” Veramente no. O forse si. Non lo so, ho le idee confuse. “Allora lo dici tanto per dire o perché ci credi davvero?”, “No no, ci credo, ci credo…”. E, l’importante è crederci.

Le strade sono troppe e i numeri scoraggiano. Per non parlare dei test, quanta ansia per queste crocette. E la maturità, lo stress, la mamma che mi vuole ingegnere e il papà che mi vede magistrato, la situazione è tragica.

“Volate in alto, non accontentatevi di svolazzare, ponetevi degli obbiettivi e fate di tutto per raggiungerli”, ma siate realisti, bisognerebbe aggiungere. Ora è il momento di scegliere, adesso, chiarirsi le idee per non brancolare nel buio.

Un anno ancora e le interrogazioni alla cattedra, le equazioni alla lavagna, e il professore del cuore saranno solo un caro ricordo per alcuni, una liberazione per altri.

Un anno ancora per pensare, come fanno i grandi, pensare bene e pensare a lungo. Dopo tredici anni di lamentele, impreparati, 7, 8 o 2, è giunto il fatidico momento.

Ora è tempo di scegliere.

Sofia Panarello

Note della redazione
Sofia Panarello appartiene al Liceo Turrisi Colonna di Catania. Dedica il presente articolo alla prof.ssa Cosentino che l’ha incoraggiata  verso la professione del giornalismo e a cui ha promesso di in-seguire il suo sogno.