Il mondo dell’economia e del lavoro sarà sempre più orientato allo sostenbilità in senso lato. Ed è questa la motivazione che ha spinto negli ultimi anni oltre la metà degli atenei italiani ad arricchire la propria offerta formativa con 63 insegnamenti dedicati alla responsabilità sociale d’impresa, al rapporto tra profit e non profit, alla rendicontazione, all’innovazione sostenibile.
“Secondo lo studio che abbiamo appena elaborato – ha spiegato Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis e Presidente di Errepi Comunicazione – più della metà degli 81 atenei italiani si è adeguata alla crescente domanda di figure professionali preparate sui temi dell’etica d’impresa, della CSR, del welfare aziendale e del risparmio delle risorse. Una proposta per combattere la crisi, imposta dall’obiettivo di costruire un nuovo modello di sviluppo economico”.
I corsi sono distribuiti in 42 atenei: dall’università degli studi di Udine, alla Cattolica di Milano; da Tor Vergata a Cagliari, da Perugia e Bari e così via per tutta la penisola.
E da qui provengono le circa 600 tesi partecipanti alle diverse edizioni del Premio Socialis, l’unico riconoscimento riservato alle migliori tesi di laurea su responsabilità sociale e sviluppo sostenibile, nato proprio per costituire un ponte tra università e impresa e per promuovere una nuova cultura dell’impegno sociale delle aziende in Italia.
Corsi di laurea coinvolti: il 41% proviene dalla facoltà di Economia, il 15.5% da Scienze della comunicazione, il 12.1% da Scienze politiche, il 7.2 da Lettere e filosofia, il 5% da Ingegneria, a pari merito con il 3.6% Architettura, Giurisprudenza, Scienze dell’amministrazione.
Tra le aziende e associazioni sostenitrici del premo, Chiquita, Novartis, Pfizer, Lega del Filo d’Oro, UMAN Foundation e Liguori Editore.