Quale è il rapporto tra gli adolescenti e la crisi economica attuale? La famiglia di 1 adolescente italiano su 2 è stata colpita dalla crisi, ma dalle dichiarazioni dei ragazzi non si evince un quadro particolarmente negativo.
I ragazzi mostrano una certa sensibilità nell’osservare che questa è una problematica condivisa dalla nostra società.
La crisi economica ha costretto a dei cambiamenti nella condizione lavorativa degli italiani, ma in molti casi, rivela l’Indagine Eurispes 2013, gli adolescenti non riferivano cambiamenti nella situazione lavorativa dei genitori.
Più della maggioranza dei ragazzi, infatti, afferma che i propri genitori non hanno perso il lavoro oppure sono stati collocati in cassa integrazione.
Sebbene nel 64,9% la situazione professionale dei genitori complessivamente appaia invariata, in quasi una famiglia su tre (30,9%) la crisi economica ha costretto a dei cambiamenti nella condizione lavorativa.
Una condizione gradualmente peggiorata rispetto alla rilevazione del 2010, quando la situazione occupazionale era rimasta la stessa nel 74,5% dei casi, laddove solo il 18,9% degli adolescenti riferiva cambiamenti nella situazione lavorativa dei genitori,
Sono tante le misure di emergenza per affrontare la crisi, in particolare gli italiani hanno compiuto tagli sui beni alimentari e sul vestiario oppure hanno deciso di rinunciare alle vacanze e altri cosiddetti extra uniformandosi a uno stile di vita più sobrio.
Nonostante le difficoltà, i genitori cercano di dare il meglio ai propri figli e di non far pesare sulle loro esigenze le difficoltà economiche, infatti, solo in 2 casi su 10 i ragazzi hanno visto ridotta la propria paghetta.
L’esigenza di uniformarsi ad uno stile di vita più sobrio è sentito in particolar modo dalle famiglie dei ragazzi più grandi: secondo i 16-18enni in famiglia si presta maggior cura alle spese per i prodotti alimentari o di abbigliamento (nel 56,4% contro il 43,7% dei più piccoli) e a quelle non strettamente necessarie (il 69,7% contro il 52,4%);
Così come affermano di aver rinunciato alle vacanze (31,5% contro il 18,9%) e dichiarano maggiori difficoltà familiari ad arrivare alla fine del mese (il 32,7% dei ragazzi di 16-18 anni vs 21,7% di coloro che anno 12-15 anni).
Sono, inoltre, i più grandi ad aver visto ridurre la paghetta: il 23,8% rispetto al 16,3%.