Di seguito forniamo le domande relative alla scelta post-diploma più frequenti che giungono ai nostri operatori. Per una personalizzazione del vostro percorso vi invitiamo a contattare gli esperti di Italia Orienta attraverso l’area riservata.

 Che cosa sono i CFU?

A partire dalla riforma universitaria del 1999 (n.°509) sono stati introdotti i Crediti Formativi Universitari. Per CFU si intende uno strumento per misurare la quantità di apprendimento, compreso lo studio individuale, richiesto allo studente per acquisire conoscenze e abilità nelle attività formative previste dai singoli corsi di studio. Un credito (CFU) corrisponde di norma a 25 ore di lavoro che comprendono lezioni, esercitazioni, ore di laboratorio e lo studio individuale. A livello universitario ed accademico, allo studente è richiesto di raggiungere in un anno di studi, 60 crediti formativi che equivalgono a 1500 ore.

Ogni esame corrisponde ad un numero di crediti che rappresenta l’impegno dello studente in termini di attività formative, studio individuale ed esercitazioni. I crediti testimoniano l’impegno dello studente, mentre il voto dell’esame è espresso in trentesimi ed in cento decimi per la prova finale) con eventuale lode.

Essi facilitano la mobilità degli studenti nel passaggio da un corso di laurea ad un altro. A livello europeo per ottenere il riconoscimento automatico delle attività formative, dobbiamo considerare gli ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System)

Che cosa sono gli ECTS?

L’ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System) è stato introdotto nel 1989 nell’ambito del programma Erasmus, concepito inizialmente per il trasferimento dei crediti. Il sistema facilitava il riconoscimento di periodi di studio all’estero, aumentando così la qualità ed il volume della mobilità studentesca in Europa. Negli ultimi anni l’ECTS si è evoluto in un sistema di accumulazione di crediti, da utilizzare a livello istituzionale, regionale, nazionale ed europeo.

A livello nazionale, sono stati istituiti dei corsi di laurea che rilasciano gli esami in ECTS, attribuendo così al corso di studi, una valenza europea.

Il marchio ECTS viene conferito agli atenei che applicano correttamente l’ECTS in tutti i programmi di primo e secondo ciclo. Il marchio migliorerà l’immagine esterna dell’istituzione quale partner trasparente ed affidabile nella cooperazione europea ed internazionale.

 Come posso usufruire delle borse di studio?

Ogni regione ha a disposizione un ufficio per il diritto allo studio che eroga annualmente le borse di studio, in base al reddito individuale e familiare, attraverso il calcolo ISEE. L’Ente regionale per il Diritto allo Studio universitario è l’Azienda che ha in gestione gran parte della politica universitaria per il diritto allo studio e cambia denominazione da regione a regione. E’ fondamentale dunque che ogni studente si rechi all’ufficio regionale del diritto allo studio e richieda i documenti necessari al fine di verificare se è in possesso dei requisiti per presentare la domanda alla borsa di studio. Per le province a statuto autonomo, il diritto allo studio è competenza delle stesse province. Per trovare la tua regione, clicca su Focus-Diritto allo Studio

Che cosa è l’ISEE?

Un documento da consegnare per la richiesta della borsa di studio. L’attestazione ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) è una certificazione prodotta sulla base di una Dichiarazione sostitutiva unica (autocertificazione, composta da   Modello base della Dichiarazione,   Foglio allegato e   Istruzioni per la compilazione ) sottoscritta da uno dei componenti del nucleo famigliare dello studente da consegnare ad uno dei CAF convenzionati con l’Ateneo.  L’ISEE è calcolato sulla base della composizione del nucleo familiare, dei redditi percepiti e dal patrimonio immobiliare e mobiliare posseduto da ciascun componente.

Come districarsi tra i vari indirizzi di ingegneria

Ingegneria è un’ottima scelta da un punto di vista formativo-professionale, ma è necessario valutare la figura professionale che si forma da ogni corso di laurea. Le facoltà/Dipartimento presentano un variegato ventaglio di indirizzi; da valutare dunque attitudini ed aspirazioni a lavorare in un determinato campo che può essere quello civile, elettronico, gestionale, biochimico, informatico.

 Quale corso di laurea, in ambito sanitario, può essere congruente al termine di un percorso di studi classico?

Non esiste alcun vincolo nell’intraprendere studi universitari in ambito sanitario a seguito di un percorso di studi superiori classici; molto spesso, anzi, la preparazione classica è propedeutica ad affrontare le discipline medico-sanitarie in quanto predispone lo studente a ricevere le conoscenze in un modo sistemico e razionale, competenze richieste dalle professioni in questo ambito disciplinare.

Una questione fondamentale invece,è fare chiarezza su quale professione si intende perseguirei in ambito sanitario, così da costruirsi un percorso formativo professionale in linea con le proprie aspirazioni ed attitudini. Di seguito riportiamo gli ambiti professionali principali dell’area medico-saniaria:

– Medicina e chirurgia

– Medicina veterinaria

– Medicina odontoiatria

–  Professioni sanitarie  che sono 20 circa le possibili strade dalle quali iniziare il percorso formativo più idoneo alle esigenze e attitudini personali di ognuno. P

 Qual è il percorso universitario da seguire per diventare insegnante in materie scientifiche?

L’iter per diventare insegnante può essere rappresentato da due percorsi distinti, a seconda della qualifica del soggetto interessato. Per gli studenti in uscita dal percorso di studi di scuola superiore di secondo grado, l’iter è composto di tre frasi: laurea triennale nella materia che si desidera insegnare (importante fare riferimento alle classi di laurea e alle classi di concorso); laurea magistrale nella disciplina, oggetto di insegnamento, previo test selettivo. A conclusione della laurea magistrale,  si dovrà partecipare alle selezioni per il TFA, tirocinio formativo attivo che conferirà al termine del percorso, l’abilitazione all’insegnamento.

Per  gli studenti, già laureati che non hanno l’abilitazione all’insegnamento, è possibile partecipare al concorso per l’accesso ai percorsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA), superando il quale si segue una formazione di due anni a seguito della quale ci si abilita alla professione.

Per conoscerei posti disponibili a livello nazionale per immatricolarsi ai corsi di Tirocinio Formativo Attivo per l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, per l’a.a. 2011-12 si consulti il Decreto Ministeriale 14 marzo 2012 n. 31.

Ogni ateneo metterà a disposizione un numero specifico di lauree magistrali. La nuova regolamentazione è presente ancora in pochi atenei. Pertanto ,è consigliabile verificare nella propria facoltà se sono già attivi percorsi specifici per l’insegnamento.

 Cos’è il Gap Year?

Per Gap Year s’intende la possibilità di dedicarsi del tempo a viaggiare. tra le varie fasi della vita e del percorso formativo personale. In genere è riferito ad un periodo di tempo (di solito ma non necessariamente 12 mesi) in cui le persone si disimpegnano dalla formazione curricolare e / o di lavoro per intraprendere attività come viaggiare, di volontariato o lavoro all’estero.

Pratica molto diffusa nel Regno Unito e in Australia, il Gap Year (dall’Inglese ‘anno di pausa’) si sta sempre più facendo strada nel mondo giovanile a livello internazionale. Il momento migliore per un Gap Year è in genere considerato quello dopo la maturità o la laurea, durante la pausa tra gli studi e la carriera lavorativa.

L’incontro con persone e culture diverse da quella d’origine, la consapevolezza di sé e la voglia d’indipendenza, rappresentano una forte spinta per chi voglia intraprendere l’esperienza del Gap Year, che può arricchire le conoscenze e dare linfa a nuove energie per riprendere le attività lasciate in sospeso.

Si consiglia in particolare per coloro che, una volta concluso il percorso di studi di grado superiore, non hanno ancora chiara la visione del proprio futuro professionale.

Il Gap Year è consigliabile dopo il diploma di laurea triennale così da concedersi del tempo qualitativamente significativo per accrescere le proprie conoscenze. Ricordatevi che il gap year va pianificato e non si deve confondere con un anno a fondo perduto in cui rischiamo di perdere obiettivi e stimoli per la costruzione del nostro progetto di vita. Vedi sezione Internazionalizzazione (news ed interviste)

 Come si ottiene il riconoscimento, in uno stato estero, della laurea magistrale conseguita nel paese d’origine?

La procedura da seguire per coloro che intendono avere opportunità di lavoro all’estero è quella di possedere un documento che attesti le competenze acquisite nella formazione-istruzione Superiore Accademica e non Accademica conseguita nel paese di provenienza.

Ciò è possibile richiedendo alla scuola, università presso le quali si è conseguito il titolo originale del ciclo di studi conseguito, il documento chiamato Diploma Supplement. Si tratta di un documento che non sostituisce ma integra, valorizza il certificato di Diploma o di Laurea conseguito e che rappresenta una carta d’ingresso e di riconoscimento standard delle competenze possedute da poter “spendere” in tutti i paesi appartenenti alla Comunità Europea.

Lo step successivo all’acquisizione del documento di riconoscimento delle competenze acquisite, è quello di prendere contatto diretto con l’università estera alla quale si richiede il riconoscimento del titolo rivolgendosi direttamente al centro nazionale ENIC-NARIC Italia

Inoltre, è possibile rivolgersi agli Uffici dell’Ambasciata del paese in cui si richiede il riconoscimento dei titoli acquisiti, dove poter richiedere consulenza su procedure da seguire e ottenere la modulistica di riferimento.

Come posso scegliere tra due settori di studio del tutto divergenti, ma per i quali si avverte un interesse molto forte?

Molto spesso capita di confondere tra ciò che ci appassiona e ciò che possiamo pensare di fare come attività professionale. Per questo è utile analizzare e distinguere, ciò che riteniamo essere interessante e piacevole, dal lavoro che vorremmo fare nel futuro. Fare questa distinzione è fondamentale ai della scelta del ciclo di studi, prendendo in considerazione, inoltre il contesto, il luogo in cui fisicamente si svolgerà l’attività professionale, la sostenibilità dell’impegno didattico richiesto dal piano di studi, la durata del percorso di formazione, incluso gli anni di tirocinio professionalizzante obbligatorio, richiesto dalle professioni più comunemente scelte (avvocato, medico, commercialista, architetto).

Si possono frequentare contemporaneamente corsi singoli appartenenti a due università diverse?

Non è possibile iscriversi a due corsi di laurea diversi di due Università pubbliche. Ci si può iscrivere a corsi singoli all’interno dei diversi corsi di laurea. Data l’autonomia universitaria, consigliamo di rivolgersi alla segreteria didattica della facoltà dove si è iscritti ed informare la segreteria didattica dove si intende svolgere il corso singolo.

 Quale attività professionale si può svolgere con una laurea di I livello?

Il possesso di un titolo accademico di primo livello (triennale), spesso non dà una formazione completa per lo svolgimento dell’attività professionale. Si consiglia pertanto di integrare il percorso triennale con un master o un corso di alta formazione che permetta di svolgere anche un periodo di tirocinio. Inoltre, è consigliabile svolgere un lavoro anche occasionale che aiuta il giovane ad entrare in una logica di lavoro, facendogli acquisire una serie di competenze trasversali, molto richieste dal mondo del lavoro.

Per quanto riguarda le professioni, ci si può iscrivere con la laurea triennale ad un albo professionale?

Per iscriversi ad una albo professionale è necessario passare l’esame di stato per l’ottenimento dell’abilitazione alla professione quindi di iscriversi all’albo professionale disciplinare. Con la riforma universitaria che prevede lauree triennali e magistrali (due anni di specializzazione) si sono istituiti due tipologia di albi: Sezione A e Sezione B.

Per le lauree di primo livello l’iscrizione all’albo riguarda la sezione B, quella generalmente dedicata alle professionalità “junior”; per avere accesso alla sezione A è necessario il possesso del titolo di laurea magistrale.

Chiariamo la questione con un esempio: chi acquisisce titolo di diploma di laurea triennale in psicologia, non può esercitare la professione di psicologo, né quella di psicoterapeuta; in alternativa, un laureato in psicologia, che non intenda proseguire gli studi magistrali, ha possibilità ad iscriversi ad un master in psicologia del lavoro o ad un corso di formazione per diventare consulente del lavoro, mediatore familiare, esperto in orientamento, ecc.

Per praticare la professione dello psicologo l’iter da seguire sarà il conseguimento della laurea magistrale in psicologia, il superamento dell’esame di stato previo periodo di tirocinio pratico, l’iscrizione all’albo professionale nazionale degli psicologi.

 Come orientarsi nella scelta del corso di laurea esercitandosi con i test d’ingresso?

L’uso delle simulazioni dei test d’ingresso già svolti è un buon esercizio mentale e aumenta le potenzialità per affrontare con metodo la prova reale. È importante prevederne l’uso con costanza a partire già dal penultimo anno di scuola superiore di secondo grado per ottenere una preparazione relativa alle materie oggetto dei test. Ciò è necessario ma non sufficiente: è preferibile, anche in vista dell’esame di maturità, abituarsi alla lettura della stampa quotidiana, seguire le notizie di attualità e acquisire nozioni di cultura generale. Una volta avuta raggiunta certa abilità e acquisita la metodologia personale per sostenere le prove concrete. In merito allo studio delle materie curriculari, che nella maggior parte dei casi riguardano: chimica, fisica, matematica e biologia, è necessario fare riferimento agli anni di studio di queste materie. Un ripasso ed uno studio dei programmi integrale è fondamentale per affrontare con serenità il test di ingresso. Si ricorda che in caso di gravi irregolarità  nello svolgimento delle prove di esame, è possibile fare ricorso.

Tutti i corsi di laurea prevedono un test d’ingresso?

Non tutti i corsi di laurea prevedono prove di accesso. I test di ingresso possono essere regolamentati sia a livello nazionale che locale.  A livello nazionale abbiamo i test di ingresso per: architettura, medicina chirurgia, medicina odontoiatria, medicina veterinaria, professioni sanitarie. Per  il resto dei corsi di laurea, il regolamento e il numero dei posti programmati è a livello locale. Le accademie di belle arti, le accademie militari, le accademie di teatro e di danza, prevedono gli esami di ammissione,così come i conservatori di musica e gli istituti di musica pareggiati.