Allo YIF per Scuola e Lavoro

ALLO YIF PER LA SCUOLA E IL LAVORO
Un buon motivo per docenti, genitori e addetti ai lavori per intervenire allo Young International Forum è senz’altro rappresentato dal seminario di apertura del programma: “Politiche attive del Lavoro, il ruolo della Scuola”. Un momento di incontro e confronto grazie al quale si farà il punto sulle politiche messe in campo dal Governo fino ad oggi, i primi esiti di questi interventi e gli aggiustamenti o le idee per il futuro.

A parlarne sono stati invitati i ministri del Lavoro e dell’Istruzione che su questi temi detengono il primato, i vertici di Confindustria in rappresentanza del mondo dell’impresa, i vertici dell’Anpal (la nuova agenzia governativa che dovrà occuparsi di politiche attive del lavoro e non solo, si spera, di quelle passive) il mondo della scuola (dirigenti scolastici) e alcuni addetti ai lavori che ogni giorno mettono le mani in pasta e quindi hanno un punto di vista diretto sul tema.

In quest’ultimo anno in particolare si è parlato moltissimo di alternanza scuola-lavoro, con uno stanziamento straordinario e poi diventato strutturale di 100 milioni di euro l’anno, per rendere obbligatoria l’esperienza già dal terzo anno di scuola secondaria superiore e per tutti gli indirizzi di studio. Mentre i tecnici ed i professionali avevano già esperienza e maggior dimestichezza sul tema, la scommessa vera è quella dei licei, poco favorevoli a far lavorare i propri ragazzi (devono studiare a cosa gli serve il lavoro? Questa la principale opposizione).

Al convegno porteremo l’esperienza di quest’anno con il punto di vista dei docenti, degli studenti e dell’impresa. Crediamo possa essere un momento di confronto utile alla crescita e allo sviluppo delle direttrici future su cui costruire il nostro sistema di istruzione e lavoro. Dal nostro punto di vista (quello di Italia Orienta) l’attività di alternanza è non solo utile, ma indispensabile per favorire un percorso di crescita e di acquisizione della
cultura del lavoro. Quest’attività, siamo certi, se sarà svolta con contenuti (pratico-teorici) di qualità e con un adeguato raccordo con i tempi della didattica, porterà grandi frutti e un aumento dell’occupabilità dei nostri giovani. Con buona pace di Bruxelles.