Le modalità di apprendimento costituiscono un settore soggettivo e spesso il proprio orologio psico-fisico detta gli orari in cui siamo maggiormente attivi sia intellettualmente che fisicamente.
Iniziare le lezioni a scuola, alle ore 8.00 è sempre stato considerato un orario adeguato, ritenendo che la mattina presto si è maggiormente ricettivi. Da una scuola inglese, ci arriva una ricerca contro-tendenza.
La Monkseaton High School di Oxford ha regolato in avanti le lancette dell’orologio di un’ora, dando inizio alle lezione, alle ore 10.00. have been pushed back to 10am, giving the youngsters time for a leisurely breakfast.
Il Dr Paul Kelley, responsabile dell’istituto omnicomprensivo che il nuovo approccio didattico si ispira ad una ricerca scientifica che dimostra come la perfetta durata del sonno è di nove, nove e mezze ore.
Secondo gli studi del prof. Russell Foster, esperto di neuroscienze, al Brasenose College, Oxford, gli adolescenti che devono affrontare la pubertà hanno bisogno di maggiori ore di sonno. Le loro prestazioni hanno il picco più alto durante il pomeriggio e una riduzione di sonno, la mattina, potrebbe compromettere il loro rendimento scolastico.
Russell Foster sostiene con forza che questo cambiamento potrà rafforzare e proteggere la salute mentale e la capacità di apprendimento degli studenti.
La proposta è stata accolta anche in Italia, da una scuola di Biella, nello specifico dal Liceo Scientifico Avogadro di Biella.Sei moduli di 50 minuti ciascuno, organizzati dalle 10:15 alle 16:30 con pausa di un’ora alle 13.
“I ragazzi fra i 12 e i 22 anni hanno uno sfasamento di un paio d’ore, nei ritmi vitali, rispetto agli adulti.-spiega David Coen, preside del liceo- La mancanza di sonno, li rende insonnoliti al mattino, ma una semplice questione di ritmi biologici, probabilmente collegati anche all’adolescenza e all’età dello sviluppo.
Il cambio di orario ovviamente comporterà un’alterazione nei programmi sia familiari sia degli stessi docenti e personale amministrativo, ma potrebbe essere foriero di un nuovo paradigma formativo in cui lo studente non assocerà più “la levataccia” mattutina con l’universo scolastico.
Sarebbe interessante creare un focus group in un campione di scuole italiane per verificare i risultati ottenuti con il metodo “Foster”.